Parola del giorno: “Laido”

6a00d8341c603c53ef014e875ab4ad970d-800wiOggi è uno di quei giorni in cui ODIO una parte di umanità, in particolare una parte maschile. Camminavo per andare al lavoro in quel quartiere dimenticato da dio, a Milano, e attraverso la strada sulle strisce, come faccio sempre. A circa 20 metri, in curva, lento, c’è l’autobus di linea.

Passo, accelero il passo giusto per cortesia, perché avrebbe solo dovuto rallentare un attimo, nemmeno fermarsi. Quel rincoglionito dell’autista cosa fa? Mi fa un PELO inimmaginabile, passa a 20 cm da me senza nemmeno rallentare un attimo. Impossibile che non mi abbia visto.

Quando mi giro e vedo questo GIGANTE attaccato a me e in movimento, guardo l’autista e gli dico: «Ma quanto sei stronzo!». E lui, di tutta risposta, mi tira fuori la lingua, ma non linguaccia… la muove come se io fossi una prostituta di strada e cercassi quelle attenzioni. Un gesto tutt’altro che ammiccante, di un disgusto, di un orrido, di un volgare, di un offensivo INCREDIBILE.

Intendiamoci: per andare al lavoro mi vesto in maniera decisamente ANTISTUPRO perché la zona non è proprio raccomandabile. Jeans, scarpe da ginnastica, sciarpa che nasconde bene tutto, spolverino nero. Insomma, mi manca solo il burka. E non dico di essere brutta, ma ragazzi… le belle donne, quelle che fanno girare la testa e che si fanno notare sono decisamente altre. Ma anche se fossi stata in minigonna non cambierebbe la situazione.

QUINDI: che cosa è preso al quel mezzo uomo di autista? Aveva l’uccello birichino stamattina alle otto? Che cosa gli ha dato il permesso di fare quello che ha fatto con me? Il fatto che io abbia una vagina?

Mi ha invertito tutta la giornata. Perché non è l’evento in sé ad essere disgustoso. È la mentalità ottusa e maschilista che sottende a certi atteggiamenti che mi fa schifo. Scommetto che se mai qualche maschietto leggerà questo post, gli verrà un sorrisino sulle labbra. E questo mi fa ancora più rabbia, perché considerare la donna come oggetto è ormai parte di una cultura malata che nemmeno si accorge di esserlo.

Finché non si è mai stati oggetto di attenzioni sessuali da parte di un mostro che pesa il doppio di noi e che ci molesta solo per il fatto di avere un buco tra le gambe, non si può davvero capire quanto offensivo sia. E, ripeto, non mi riferisco all’evento di oggi, ma a quelle centinaia di volte in cui, per strada soprattutto, sono stata oggetto di attenzioni non gradite, da quando ero piccola. Succede a me, ma non perché sono particolarmente attraente. Succede a TUTTE le femmine, bambine, adolescenti, donne.

E non parlo dei complimenti, delle strombazzate dei camionisti (per quanto possano urtare anche quelle). Insomma, non parlo di apprezzamenti simpatici. Parlo di come ci si sente in vetrina in un sexy shop per il sol fatto di essere donne, femmine. E tutto questo è accettato come normale, le donne mezze nude a fare da statua in tv sono normali, la chiesa che non accetta le donne è normale, il parlamento che mette le quote rosa è normale, i top management aziendali privi di donne sono normali, i femminicidi non esistono, le donne che non possono girare da sole la sera è normale, le bambine avvicinate da maniaci smanettoni è normale, Berlusconi che va con prostitute di 17 anni è normale.

Non ce l’ho coi maschi in generale. Ce l’ho con un certo tipo di mentalità patologica, che scorre nelle nostre vene e che non sappiamo più riconoscere e che appartiene tristemente anche a tante, troppe donne.

Dal Dizionario online Sapere.it

LAIDO: agg. [f. -a; pl.m. -i, f. -e] ( lett.1 sporco tanto da suscitare ribrezzo o ripugnanza; lurido: vesti laide
2 ( fig.) turpe, osceno: parole laide 

Dal provenz. ant. laid ‘sgradevole’, di orig. francone.
Sinonimi: sordido, sudicio; repellente, ributtante, ripugnante; sconcio, sudicio, ignobile. (dedicate all’autista, che gli venisse una ragade)

6 pensieri riguardo “Parola del giorno: “Laido”

  1. Sono uomo ma ti posso garantire che quello che hai scritto non ha suscitato in me minimamente alcun sorrisino sulle labbra. Ma una vena di rabbia si. Una sensazione di disagio mi viene dal profondo del cuore e cresce di man in mano che leggo ciò che scrivi. Il disagio di appartenere ad una specie che riesce a trasformare quanto di più bello e naturale esista su questo pianeta in qualcosa di sporco e turpe e violento. So bene di cosa parli, ma posso solo immaginare cosa provi. Ma sappi che qualche Uomo che combatte contro tutto questo c’è ancora. Io, via etere, non posso che solidarizzare con te e prometterti che combatterò al tuo fianco stroncando ogni volta che potrò i miei simili sorpresi in qualsiasi degli atteggiamenti che hai così bene descritto o lasciato immaginare.

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  2. quanto amaramente ti capisco.
    anche d’estate non esco mai sbracciata (e penso io di essere la patoloica) o con magliette/canottiere troppo scollate. mai a gambe nude, mai con un lembo di pelle scoperto pù del necessario sempre sciarpa, scarpa comoda nel caso succeda di correre (e a volte succede).
    proprio ieri mi lamentavo su face: ma possibile che quando salgo in metropolitana tuti i pazzofrenici schizoidi li becco io? metro vuota e ti si appicciano addosso.
    DAnno fastidio i commenti, persino le occhiate (che ti fanno sentire incredibilmente sporca e – ancora, mi sento io malata di testa, in pericolo- ma la peggiore?
    viscidone vecchiaccio schifoso parente dalla parte di “lui” che, mentre ero in fila per il rinfresco al battesimo di un nipotino (io parente dalla parte di “lei”) con nonchalance si infila dietro di me, mi appoggia la mano e infine il pacco.
    Giuro su dio volevo vomitare o tirargli un ceffone ma, come ben sanno le donne, ho dovuto buttar giu la bile e stare quieta. Per non far fare figuracce a mia cugina.
    E così noi donne subiamo, in silenzio. Anche le più agguerrite di noi.
    Perchè tutti ce ne danno comunque la colpa, alla fine. E i cocci sono nostri

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    1. Cacchio, che schifo! Gliene sto tirando una valanga, sappilo!
      Come ti capisco… E ti fanno anche sentire stupida, perché oltre all’amarezza e al disgusto bisogna fare anche finta di niente. CHE ODIO!

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      1. Quando ero più piccina ne facevo proprio una malattia. Ora riconosco di avere paura della gente, proprio una FIFA blu (con tutte quelle che si sentono poi!), e anche se sono stanca di tutto ciò, non riesco a liberarmene. Perché hai ragione tu: nessuno fa nulla per aiutare noi, che finiamo per diventare le anormali nella normalità di schifezze dilagante.
        E certe volte vedo in giro di quella gente… E mi chiedo come fanno ad avere il coraggio di vestirsi come vogliono e pure “pretendere” che nessuno abbia da ridire.
        Mistero

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